fbpx

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

A cosa sei interessato?

SAVETHEDATE 5 maggio ore 19,15 incontriamo ENRICA TESIO

Giovedì 5 maggio alle 19,15 Enrica Tesio presenta il suo ultimo libro

“Tutta la stanchezza del mondo”

Prenota il tuo posto compila il form collegati qui

Il nostro ufficio in via San Dalmazzo 24, a Torino, ospiterà le parole, il racconto, le emozioni di questa giovane e brillante autrice torinese.

Un viaggio dentro il suo nuovo romanzo: “Tutta la stanchezza del mondo” edito da Bompiani.

Un diario privato dove Enrica descrive e affronta il tema della “stanchezza”, attraverso la metafora geniale e divertente delle 12 fatiche di Ercole e con una scrittura intensa e immediata che, senza troppa retorica, ci fa sentire “in diritto di sentirci stanchi”. 

Un resoconto che si apre, volete per coincidenza o ironia della sorte, proprio con una prima e potente accezione alla casa:

 

 

 

FATICA N. 1.

LA CASA, “Bella casa mia, ma non ci vivrei, ovvero di come la stanchezza, dopo il 2020, si misuri in metri quadri calpestabili”. 

 

 

 

Un tardo pomeriggio ho incontrato per la prima volta Enrica, eravamo in via Perrone: cercava casa

Quella casa era completamente inadatta a loro ma è stata l’occasione di incontrarla.

Non sapevo se dirle quelle frasi imbarazzanti come “Ma… tu.. sei Enrica Tesio? l’autrice di un blog pazzesco che si chiama Ti Asmo?” credo di essere stata zitta.

Un giorno leggo un suo post esilarante e da ridere su facebook sul dramma della ricerca casa:

Quindi siete innamorati, avete avuto una bambina, i vostri figli si trovano bene, allora perché non vivete insieme? Mi chiedi. Perché per vivere insieme abbiamo bisogno di una casa abbastanza grande per tenerci tutti e i soldi per pagarla nell’anno più nero degli ultimi due secoli. E che ci vuole? Mi chiedi. Ci vuole tempo, pazienza e tanto tanto senso dell’umorismo. Non guasta aver fatto studi classici, io ero brava nella traduzione e parafrasi del testo, ma lo stesso non potevo immaginare che “loft con giardino” indicasse, in realtà, un bar con dehors che non ha più riaperto dopo il lockdown. Loft in translation, in pratica. ho letto: l’appartamento è dotato di un grazioso orto verticale. Ho trovato: macchia di muschio e muffa con funghi su muro. Ora so che bisogna diffidare sempre dall’aggettivo “particolare”, in immobilierese è sinonimo di “demmerda”. Così come “adatto a studenti e condivisione” è sinonimo di “stalla che manco le bbbestie”. Quindi se ti incuriosisce una “particolare mansarda adatta a studenti” sai che troverai un sottotetto demmerda ad altezza umpa lumpa dove in condivisione sono soprattutto acari e scabbia. Nel gergo degli annunci non si parla di zone o quartieri, ma di contesti o realtà. Tipo che la casa di Pacciani la rivendono come “particolare rustico in pittoresco contesto”. Anche “realtà unica nel suo genere” non promette nulla di buono, ti ritrovi ad affittare un simpatico bilocale a Charnobyl. È che non specificano il genere: Genere Berlino maggio ‘45? Genere Kabul shabby chic? Tutto può essere. Ho visto realtà uniche nel loro genere che ho ringraziato fossero uniche, pensa che culo fossero state pure a schiera. Eh ma è un alloggio “per amatori” mi spiega il povero agente. No, guardi, a casa mia per amatori è il reggaeton, questo è per serial killer.

Ho fatto un discreto numero di figure di merda durante la ricerca, in una visita a un “quadrilocale con ampia zona living” ho affermato: “Quindi questo era uno studio medico, precedentemente”, “No, perché?”. “Lo deduco dalla presenza dal macchinario per fare le tac”. “No, quella è l’ampia zona living”. “Certo, certo, e che mi dice di questa bella capsula per l’ibernazione che vedo qui”. “Quella è la camera matrimoniale, termoautonoma…”.
Ci sono agenti immobiliari che non hanno pudore, che negano l’evidenza e poi ci sono i miei preferiti, quelli che si vergognano, “io avevo judo oggi, ma mi c’hanno mandato” sembrano dire. E chi ti c’ha mandato? Mi c’ha mandato LA PROPRIETA’. La Proprietà è un’Entità senza volto, il mastro di chiavi degli appartamenti di tutta la città. La proprietà è irremovibile, crudele, irredimibile. La proprietà ha ucciso JFK per riprendersi la Casa Bianca e metterla su Immobiliare.it. La Proprietà non fa lavori, non dà il bianco, non fa sconti e, come la Luisa, non pulisce il water. La sua cattiveria si dimostra nel fatto che chiuda tutti i camini. Sì, i bellissimi camini torinesi sono sempre chiusi, porcatroia, e sapete perché? Per impedire il passaggio di Babbo Natale, perché la Proprietà odia i bambini e odia chi è felice. Chi ha reso così crudele la Proprietà? Il Vecchio Affittuario, altro personaggio leggendario ammantato di fantomatico mistero, spesso citato dagli agenti immobiliari. La Proprietà è rimasta scottata dal Vecchio Affittuario e fa fatica a fidarsi, a lasciarsi andare, a voltare pagina. Non fare così Proprietà, amati di più, sei più carina quando sorridi. In sei mesi di ricerca abbiamo fatto l’offerta per tre appartamenti con i seguenti risultati:
Prima casa. Siete simpatici, ma siete troppi. La Proprietà ha deciso di dare l’appartamento a una signora sola. Dopo non si affitta ai terroni, oggi vale non si affitta alle famiglie numerose, benché simpatiche.
Seconda casa. Portiamo l’assegno per la proposta. Mi servirebbero anche le ultime buste paga di entrambi… sapete la Proprietà. Ci informa l’agente. E qui si apre un capitolo a parte. Spieghiamo che io posso fornire sia la busta paga da dipendente, sia il mio reddito come freelance, ma che Dario è un autonomo e con il Covid non ha fatturato niente, come la maggior parte dei lavoratori italiani. Allora no, mi spiace, la Proprietà ha bisogno di due redditi. Ma noi ne portiamo due, i miei. No la Proprietà vuole quelli dell’altro affittuario. Ma guardi che l’intestataria sarò io. No, per la Proprietà è un no. Sono certa che a ruoli ribaltati, cioè se io stessi a casa per occuparmi dei bambini e le buste paga fossero di lui, del padre di famiglia, nessuno avrebbe da ridire. L’agente immobiliare poverino si vergogna, ma riporta una volontà superiore, lui tra l’altro aveva judo.
Terza casa. Tutto come sopra, fino alla spiegazione dei miei due redditi. La Proprietà può chiudere un occhio ma ci vuole incontrare. Ma che cazzo è, una puntata di Uomini e Donne, vuole fare l’esterna? Eh ma sa, il Vecchio Affittuario… è meglio verificare. Io sono incinta di nove mesi, abbiamo dato l’acconto per una casa che dobbiamo pure risistemare noi, cosa vuole verificare, le nostre discendenze Unne? Teme che io mi chiami Rosemary e che dia alla luce il figlio del demonio? Alla fine l’esterna la facciamo, io ho appena partorito, ma fissiamo l’incontro per guardare negli occhi la Proprietà, che è un po’ come un faccia a faccia con Voldemort. Dopo un colloquio surreale con una poveretta decerebrata che parla per dieci minuti solo del Vecchio Affittuario che le ha spezzato il cuore, stracciamo l’assegno dell’offerta e ci prendiamo il gusto di mandare tutti affanculo: No, Maria, noi usciamo. Solidarietà al Vecchio Affittuario che spero abbia fatto giocare la sua scimmietta domestica al lancio di palle di merda in casa, prima di andare via.
(Tutto questo per dire che oggi andiamo a rivedere una casa che ci piace, incrociate le dita e fate il tifo per noi).”

 

Timidamente le scrivo “Enrica se stai ancora cercando casa, forse ho trovato quella giusta per voi!”

la casa andava bene e io ero felice. Ogni tanto un lieto fine.

Vi aspettiamo Giovedi 5 maggio nel nostro studio in via San Dalmazzo 24 al 4 piano  ore 19,15 per divertirci e confrontarci insieme, per darci il tempo e lo spazio di “sentirci piacevolmente e serenamente stanchi”. 

Iscriviti subito, potrai portare la tua copia o acquistarla durante la serata.

I posti sono limitati RISERVA IL TUO POSTO

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!
Articolo precedente
Open house, via San Massimo 49, mercoledi 27 aprile dalle 11 alle 15
Articolo successivo
I 5 consigli per scattare foto di interni

Potrebbe interessarti anche: